Museo del Louvre
Il museo comprende opere di: Sandro Botticelli, Annibale Carracci, Caravaggio, Correggio, Paul Cézanne, Jacques-Louis David, Edgar Degas, Eugène Delacroix, Leonardo, Raffaello, Rembrandt, Pieter Paul Rubens, Jan Vermeer, ecc.
La Storia.Il Louvre ha una lunghissima storia, che risale a più di otto secoli fa, ospita straordinari capolavori di artisti di tutto il mondo e di tutti i tempi.La prima struttura, costruita in un sito chiamato "Lupara", fu eretta da Filippo Augusto nel 1190 circa. Nacque come roccaforte per proteggere la città di Parigi, sebbene comprendesse anche parte del tesoro reale e degli archivi. Fu ampliata da Carlo V (1337-1380), che vi costruì una biblioteca e la utilizzò anche come residenza occasionale. Andò in rovina dopo essere caduta in mano agli inglesi nel 1415. Sotto Francesco I (1494-1547), gran parte della vecchia roccaforte fu demolita e sostituita da un nuovo palazzo progettato da Pierre Lescot (1510-1578), che rappresenta ancora il cuore del palazzo attuale, sebbene, di fatto, siano stata fatte aggiunte e cambiamenti da tutti i monarchi successivi. La modifica più evidente si ebbe sotto il regno di Luigi XIV, quando Le Vau chiuse l'area intorno alla Cour Carrée (1653) e quando lo stesso architetto progettò il Colonnade, insieme a Perrault e D'Orbay (1677-1670).La collezione reale cominciò a diventare grandiosa a partire dal Cinquecento, quando Francesco I, per esempio, acquistò la Monna Lisa di Leonardo.In particolare la corona di Francia acquisì importanti raccolte dal cardinale Mazarino (1661, dal finanziere tedesco Everhard Jabach (1671) e dal cardinale Richelieu (1675).I primi due avevano comprato molte opere della collezione del re d'Inghilterra, Carlo I, dopo la sua esecuzione nel 1649, mentre i dipinti di Richelieu erano soprattutto francesi o italiani.
Nel Seicento si registrò anche il primo tentativo di esporre i dipinti al pubblico.
Nel 1673 l'Accademia cominciò ad utilizzarlo per le proprie esposizioni, pratica che divenne abituale nel 1725, quando il Consiglio decise di esporre le proprie opere in una grande stanza chiamata il Salon d'Apollon, più tardi questa mostra divenne il prestigioso Salon.
Nel 1678, Luigi XVI decise di trasferire la sua corte a Versailles, senza precisare che cosa sarebbe stato del Louvre.I lavori di costruzione furono lasciati a metà, con alcune sezioni del palazzo addirittura senza tetto, mentre gli appartamenti connessi ospitarono amministratori, cortigiani ed artisti.
Tra il 1780 ed il 1790 iniziarono i progetti per trasformare la Grande Galerie in un museo pubblico, dove poteva essere esposta la collezione reale.A causa della confusione politica, tale progetto fu rinviato fino al 1793, quando la galleria fu ribattezzata "Musée Central des Arts".
Nel 1803 il Louvre cambiò nome diventando "Musée Napoléon".Il numero delle opere d'arte continuò a crescere man mano che i paesi conquistati dall'esercito di Napoleone furono costretti a cedere i loro tesori (la maggior parte, dopo la sconfitta dell'imperatore, tornò ai legittimi proprietari). Il museo continuò a risentire dei cambiamenti politici per tutto l'Ottocento.Nel 1838 il re Luigi Filippo prestò la sua meravigliosa collezione di dipinti spagnoli al Louvre, ma li volle indietro quando il suo regno decadde, un decennio più tardi.
Il periodo peggiore fu durante la guerra franco-prussiana e nel periodo della Comune di Parigi.Nel 1870 il Louvre fu trasformato in arsenale e guardaroba e, un anno più tardi, i comunardi distrussero col fuoco le Tuileries, che ospitavano parte della collezione.
Un altro problema sorse dall'atteggiamento conservatore del Museo di fronte all'arte moderna.L'esempio più evidente fu il "lascito di Gustave Caillebotte" di dipinti impressionisti, che furono donati nel 1894, ma accettati soltanto nel 1929.Molte opere dell’Ottocento restarono prima al Jeu de Paume e, dopo il 1986 al Musée d’Orsay.
Attualmente, è stato ampliato l'interno del complesso del Louvre in modo da poter esporre una parte più vasta della collezione.Per le celebrazioni del bicentenario (1989), le autorità hanno ampliato la zona espositiva togliendo alcuni uffici governativi dall’ala Richelieu ed aggiungendo una serie di gallerie sotterranee sotto la Cour Napoléon, incoronata dalla Piramide di vetro di Pei.
La piramide di vetro.Intorno al 1980 Parigi visse un periodo di grandi novità architettoniche, in vista soprattutto dell'avvicinarsi del bicentenario della Rivoluzione Francese.Uno dei progetti più controversi fu rappresentato dalla costruzione di un'enorme piramide di vetro, centro metri di altezza, destinata a sorgere nel cortile del Louvre, la Cour Napoléon.L'impegnativo compito fu affidato ad un architetto Ioeh Ming Pei.La piramide è una sorta di lucernario che copre l'entrata sotterranea del museo.Lo spazio di quest'area sotterranea estraneo alla mostra fu pensato per accogliere servizi diversi quali ristoranti, gallerie, negozi, librerie ed un auditorio.Durante la costruzione vennero alla luce alcuni interessanti reperti archeologici, tra cui il terrapieno del castello di Carlo V.
Le opere maggiori
I dipinti.La raccolta delle opere esposte al Louvre comprende tutte le scuole europee dalla fine del XIII alla metà del XIX secolo.
Originariamente questa era la collezione reale e quindi i regnanti preferivano acquistare opere di pittori francesi ed italiani del Rinascimento, inseguito pervennero al museo opere di maestri fiamminghi ed olandesi, di maestri italiani del XVII e XVIII secolo, i maestri spagnoli e tedeschi del gotico internazionale del primo Ottocento.
Così oggi il museo comprende non solo le opere dei grandi maestri e dei capiscuola, ma anche quelle dei loro seguaci e degli artisti meno noti, si è venuta così a creare una raccolta organica e rappresentativa dell’interno sviluppo della pittura europea.
Sandro Botticelli. Ciclo di villa Lemmi: Venere offre doni a una giovane (1483-1486?)
Annibale Carracci. La resurrezione di Cristo (1593)
Caravaggio Buona ventura (1596 – 1597) Morte della Vergine (1604) Ritratto di Alof de Wignacourt (1608)
Coreggio. Venere e Amore spiati da un satiro (1528 circa)
Paul Cézanne. Cortile di fattoria a Auvers (1879 circa)
Leonardo da Vinci. La Vergine delle rocce (Madonna con Bambino, San Giovannino e un angelo (1483-1486) Ritratto di dama (La Belle Ferronnière) (1490-1495 circa) Ritratto di Isabella d’Este (1500) Monna Lisa detta anche La gioconda (1503 - 1506) San Giovanni Battista (1508-1513 circa) Bacco (1510-1515?)
Jacques-Louis David.L'incoronazione di NapoleoneIl giuramento degli Orazi (1784) I littori riportano a Bruto i corpi dei suoi figli (1789) Le Sabine (1794)-1799) Madame Récamier (1800) L'incoronazione di Napoleone (1805-1807)
Edgar Degas.Case sul mare (1869)
Eugène Delacroix.La barca di Dante (1822) Il massacro di Scio (1824) La morte di Sardanapalo (1827) La libertà che guida il popolo (1830) Donne di Algeri nelle loro stanze (1834)
Raffaello. San Giorgio e il drago (Raffaello)San Giorgio e il drago (1504) La bella Giardiniera (Madonna con il Bambino e San Giovannino) (1507) Ritratto di Baldassare Castiglione (1514-1515) San Michele sconfigge Satana (1518) Autoritratto con un amico (1518-1519)
Rembrandt. Betsabea con la lettera di David (1654) Bue macellato (1655)
Pieter Paul Rubens. Ercole e Onfale (1603) Maria de’ Medici a Marsiglia (1622-1625) Kermesse fiamminga (1635-1638) Hélène Fourment con due dei suoi figli (1636 circa)
Jan Vermeer. L'Astronomo (1668) La merlettaia (1669 circa)
Scultura ed oggetti d'Arte.
Questa raccolta si deve soprattutto al collezionismo reale e successivamente ad acquisizioni da parte del museo, per documentare in modo sempre più esaustivo la storia dell'arte e della cultura attraverso le testimonianze provenienti dalle antiche civiltà (islamica, orientale, egizia, greca, estrusca, romana).Si possono ammirare reperti archeologici di eccezionale valore e manufatti preziosi di tutte le epoche (mobili, oreficerie, orologi, porcellane, vasellame, ecc,), sono esposti con un criterio museografico che si avvale di schede esplicative per i singoli oggetti ed anche della ricostruzione di alcuni degli ambienti che in origine li ospitavano.
La parte più importante delle testimonianze d’ arte antica è costituita dalla scultura, presente con alcuni degli esemplari più celebri di ogni tempo, ma vi sono anche sculture moderne, dal Rinascimento all’Ottocento, dalla scultura francese a quella italiana.
Stele della vittoria di Narâm-Sin
Questa stele risale alla seconda metà del III millennio a.C., misura 200 x 105 cm, il materiale usato è gres rosa in origine si trovava a Sippar, sede del culto del dio Sole, a nord di Babilonia.Venne invece ritrovata a Susa perché faceva parte del bottino di guerra del re Shutruk-Nakhkhunte nel XII secolo a.C.Illustra la vittoria ottenuta dal re arcadico Narâm-Sin sugli abitanti di un’area montuosa dell’Iran occidentale.Il re è raffigurato con un elmo ornato da due lunghe corna che guida le truppe.
Scriba seduto
Questa scultura risale alla IV o V dinastia, 2600-2350 a.C., misura 53 x 44 x 35 cm, il materiale usato è calcare dipinto e cristallo di rocca, è stata rinvenuta a Sakkara.Si tratta di una delle opere più importanti dell’arte egizia rinvenute fino ad oggi.Nella piramide sociale, gli scribi occupavano una posizione di grande rilievo, inferiore solo a quella del faraone e pari a quella dei sacerdoti e dei guerrieri.
Sarcofago degli sposi
Questo sarcofago risale al 525-500 a.C circa, misura 198 x 117 cm, il materiale usato è terracotta policroma, è stato rinvenuto a Cerveteri, necropoli della Banditaccia.Rappresenta una coppia di defunti, teneramente abbracciati, sdraiata a banchetto su di un letto; la donna indossa un berretto con risvolto e calzature con la punta rialzata, tipico costume etrusco.
Gli arcieri della guardia persiana
Questo fregio risale al 510 a.C. circa, misura 475 cm (altezza di ciascun arciere 147 cm), è composto da mattoni smaltati e proviene dal Palazzo di Dario a Susa.Dario I fece di Susa la capitale amministrativa del regno persiano e vi fece costruire un palazzo con dei motivi ricorrenti: i soldati dell’armata persiana.Gli arciere vengono raffigurato con un abbigliamento da parata (sfarzose tuniche plissettate).
Corteo delle Panatenee
Questa scultura risale al 445-438 a.C., misura 96 x 207 cm, il materiale usato è il marmo, è stata rinvenuta ad Atene.La lastra è un fregio del Partenone realizzato da diversi scultori sotto la guida di Fidia.Il maestro aveva scelto di realizzare una serie di lastre che evocavano la festa delle Grandi Panatenee, questa è la settima la strada della sezione orientale del fregio che si chiama “delle Ergastine”.
Nike di Samotracia
Questa scultura risale al 190 a.C. circa è alta 328 cm (ali comprese), il materiale usato è il marmo grigio per la nave e marmo pario per la statua, è stata rinvenuta a Samotracia.Questa statua raffigura Nike, la Vittoria, che per i greci aveva le sembianze di una donna giovane e bella con le ali; è posta sulla prua di una nave, protesa a sfidare i venti.
Venere di Milo
Questa statua risale alla fine del II secolo a.C., misura 211 x 44, il materiale usato è il marmo.La statua fu scoperta nel 1820 sull’isola di Milo presso un antico teatro.La scultura raffigura una donna a seno scoperto con un drappo che scivola dolcemente dalle anche.
Aquila di Sigeri
L’aquila risale a prima del 1147, misura 43,1 x 27 cm, il materiale usato è il porfido rosso antico con argento e niellato, proviene dal tesoro dell’abbazia di Saint-Denis.Questa opera consiste in un vaso sormontato da un’aquila, esistono diverse opere simili a questa conservati in altri musei.
Madonna col Bambino
Questa opera risale al 1324-1339, ha un’altezza di 69 cm, il materiale usato è argento dorato, smalto traslucido, oro, cristallo di rocca, pietre e perle.La statua proviene dal tesoro dell’abbazia di Saint-Denis.La Madonna tiene nella mano destra un giglio d’oro e cristallo, all’interno del quale erano contenute delle reliquie: capelli, latte e resti dell’abito.
Schiavo morente
Questa scultura è stata realizzata da Michelangelo, risale al 1513-1515, è alta 209 cm ed il materiale usato è il marmo.Questa statua insieme ad un’altra (Schiavo ribelle, sempre conservata al Louvre) sono state realizzate per il basamento del mausoleo di papa Giulio II, ma il progetto saltò.
Bus : 21, 24, 27, 39, 48, 68, 69, 72, 76, 81, 95
tél. : 01 40 20 53 17